DARIO MUSSO: UNA VICENDA DI REPRESSIONE PSICHIATRICA

Brividi lungo la schiena mentre si leggono gli articoli e si guardano i video riguardanti Dario Musso, un ragazzo che durante il lockdown ha deciso di rompere il silenzio e di dire la sua agli abitanti del paese siciliano di Ravanusa, in macchina e con megafono alla mano. Musso ha vissuto di persona le conseguenze dell’aver violato la quarantena e dell’aver manifestato pubblicamente i propri pensieri, poiché in pochissimo tempo è stato accerchiato da carabinieri e infermieri che l’hanno prontamente sedato e psichiatrizzato. Questo ragazzo subirà poi un TSO – Trattamento Sanitario Obbligatorio – che lo tratterrà per una settimana in un reparto psichiatrico, lontano da parenti e amici che hanno chiesto invano di poterlo incontrare.

Ci sono sicuramente altre storie analoghe a quella di Musso, in Italia come in altre parti del mondo, che vengono censurate dai media ufficiali. Certe vicende sono scomode, potrebbero contribuire a far incrinare l’opinione che molte persone hanno sullo Stato, sui gendarmi, sui trattamenti psichiatrici. Ma andiamo con ordine.
Per prima cosa sono da notare le riprese fatte dai balconi del fermo di Musso, e poi caricate online: perché invece di riprendere passivamente la vicenda non c’è stata nemmeno una singola persona che abbia cercato di aiutare il ragazzo? Essere testimoni di una scena come questa, in cui un ragazzo viene atterrato e sedato solo per aver espresso una sua opinione, dovrebbe suscitare in noi empatia, rabbia, sdegno e voglia di intervenire, ma non c’è stata alcuna manifestazione fisica o verbale di ciò. Questi video hanno sì il merito di aver mostrato al mondo che cosa è successo al ragazzo, ma mettono anche in luce quanto la salvaguardia di sé stessi sia più importante di qualsiasi forma di solidarietà di fronte a un sopruso di questo calibro. 
La gente al sicuro sul proprio balcone ha reso evidente la paura dell’autorità, e mostra anche molto chiaramente come i legami sociali di solidarietà che un tempo erano solidi ora si sono spezzati e si sono ridotti fino a scomparire, lasciando un ragazzo completamente solo a subire un TSO. 
Man mano che il tempo passa le nuove imposizioni dettate dai dpcm vengono interiorizzate, e i comportamenti che un tempo erano eccezione diventano meccanici, automatici e di routine, fino a farci dimenticare il motivo per cui si fa o non si fa una determinata cosa.
Questa triste vicenda mostra in maniera inequivocabile il potere repressivo messo in atto dalle autorità nei confronti di chi si ribella a dei provvedimenti che minano le libertà individuali. Il ragazzo subisce un processo di psichiatrizzazione, ovvero viene internato all’interno del reparto di psichiatria dell’ospedale di Canicattì per una settimana, dove sarà costretto a prendere farmaci e sarà bloccato mani e braccia per impedirne il movimento. A qualcuno tornerà in mente la storia di Franco Mastrogiovanni, un professore di mezz’età sottoposto a un TSO e morto dopo 87 ore di agonia, trascorse legato al letto senza cibo né acqua. 
Come è stato il trattamento riservato a Musso? Gli audio registrati dai familiari durante le poche telefonate concesse dimostrano come il ragazzo sia completamente diverso rispetto ai video fatti dallo stesso Musso nel giorno in cui è stato psichiatrizzato: da giovane lucido e determinato a diffondere le proprie idee a prigioniero confuso e in balia dei farmaci somministrati, che fatica a comunicare chiaramente. 
Tutti quelli che pensano che la psichiatrizzazione sia una pratica atta ad aiutare le persone a stare meglio devono rendersi conto che in realtà è una potente arma repressiva in grado di azzittire, rinchiudere ed emarginare una persona. La psichiatrizzazione è una pratica che toglie dignità all’essere umano e che appiccica alla persona che la subisce un’etichetta che non se ne andrà mai: quella di malato mentale, una persona incapace di intendere e di volere, ovvero qualcuno che qualsiasi cosa dica sarà sempre considerato pazzo e a cui non bisogna dare credito. Ce lo hanno insegnato persone come Antonucci, Bucalo, Szasz e molti altri…

Maggio 2020

Per video e audio della vicenda:
https://mondomediamagazine.com/dario-musso-torna-a-casa-italia-imbavagliata/amp/https://lacrunadellago.net/2020/05/08/la-nuova-dittatura-sanitaria-il-caso-di-dario-musso-sottoposto-a-tso/