CRITICARE LA RETE 5G NON CI BASTA! – Alcune riflessioni per allargare la critica

In molteplici contesti diverse persone stanno sviluppando una critica alla nuova rete 5G. Quello che ci auspichiamo è che ciò possa far ritrovare la voglia d’informarsi e di mettere in discussione quello che sappiamo, arrivando anche a criticare non solo questa tecnologia, ma l’intero insieme di processi che ha portato a questo ennesimo sviluppo scientifico.

Per svariati anni quasi nessuno si è posto il problema di ciò che ci stava accadendo attorno: dalle migliaia di antenne e telecamere installate ovunque alla sempre più evidente dipendenza dell’essere umano dagli apparati tecnologici che sono penetrati a tal punto nelle nostre vite da aver cambiato in modo significativo sia la nostra percezione del mondo sia le nostre relazioni interpersonali. Oggi si grida a gran voce che le antenne per la rete 5G ci bombarderanno con le loro dannose microonde in questa ennesima sperimentazione globale a scapito della nostra salute. Niente di più vero, si spendono però pochissime parole sul fatto che è ampiamente dimostrato che il Wi-Fi e le onde attualmente essenziali per i nostri computer, tablet e smartphone provocano danni gravissimi ed irreversibili a tutti gli organismi viventi del pianeta, essere umano compreso.Il problema dell’abbattimento degli alberi nelle città, che sarà probabilmente necessario per la messa in opera di questa rete di quinta generazione, viene ampiamente promulgato e discusso ma non si accenna mai agli ettari di foreste che scompaiono ogni giorno per far spazio ai pascoli di Mc Donald’s o per gli interessi di altre multinazionali, come quelli di R.W.E. che ad Hambach ha spazzato via un’intera foresta per produrre carbone che servirà ad alimentare le centrali elettriche.Si parla di “internet delle cose” preoccupati del fatto che ogni cosa sarà controllata e monitorata, con un’osservazione costante delle nostre abitudini, con i nostri dati che saranno alla mercé di lobby e di multinazionali ma non tutti hanno la consapevolezza che ogni nostro gesto, anche oggi, è osservato e studiato al fine di creare algoritmi che, con la scusa di migliorare la nostra esperienza di navigazione su Internet, vanno ad incrementare il controllo su di noi e sulle nostre scelte.Siamo monitorati quando passiamo la nostra tessera al supermercato o paghiamo con una carta, quando acquistiamo online, quando guardiamo oggetti nei vari siti. Tutti i nostri dati di navigazione, tutti i nostri acquisti, vengono analizzati ed utilizzati per ricerche di mercato e per influenzare le nostre opinioni. Se io e il mio amico Tom cerchiamo su Google la stessa cosa, i risultati della ricerca saranno completamente diversi, almeno per quanto riguarda i primi risultati, proprio quelli che gli studi hanno dimostrato che le persone tendono a considerare di più (capita anche questo analizzando i nostri “clic” sui vari motori di ricerca). Perché succede questo? Semplicemente perché i miei dati di navigazione sono diversi da quelli di Tom e l’algoritmo che ne viene sviluppato è diverso.Capite con quale facilità si possa essere influenzati grazie ai dati che con ogni gesto quotidiano consegniamo loro?Come se questo non bastasse le relazioni interpersonali si sono trasformate in un ibrido tra reale e virtuale. Siamo indotti a credere che viviamo una socialità molto più arricchente, grazie alla possibilità d’interagire con un numero potenzialmente infinito di persone che si trovano in svariate parti del mondo; in realtà questa è l’ennesima percezione distorta che ci arriva direttamente dai social network.Purtroppo solo pochi riescono a cogliere che è in base ai nostri gusti personali costantemente analizzati che ci vengono proposti certi “amici” e certe pagine; questo serve a farci sentire parte di una comunità fatta di persone a noi caratterialmente e politicamente simili, dandoci una sensazione di benessere creata appositamente per mantenerci costantemente online in questo “universo parallelo” dove l’incontro casuale è stato quasi del tutto cancellato. Le relazioni dove si raggiunge una profonda intimità per la maggior parte sono ormai state soppiantate da questa logica dove la quantità vale molto più della qualità, dove la quantità di follower o di like sulle mie pagine o sui miei profili diventano indice del mio successo nei rapporti in generale.Il confronto reale viene sostituito da quello virtuale, la nostra capacità di attenzione è ridotta a leggere 4 righe di numero in un post, (a tal proposito chissà quanti arriveranno a leggere fino a qui riuscendo a mantenere la concentrazione) il linguaggio si riduce ai minimi termini e con esso anche la capacità di descrivere e conseguentemente comprendere il mondo.Abbiamo l’impressione di avere grandi possibilità che si aprono davanti a noi, mentre in realtà per la maggior parte del tempo siamo soli davanti ad uno schermo, oppure circondati da altri come noi coi quali però non avremo il benché minimo scambio, talmente immersi nei nostri smartphone da non guardare più nemmeno in faccia chi ci sta attorno.Noi crediamo che la messa in discussione della rete 5G dovrebbe essere una crepa nel modo di vedere la realtà che ci circonda, in grado di allargarsi fino a creare una spaccatura con questo sistema opprimente e dannoso sotto tutti i punti di vista.Se ci sforzassimo di spingere la riflessione sempre più in profondità, costruendo momenti di reale confronto e di approfondimento, con la volontà di liberarsi dai vari retaggi culturali introiettati da secoli di propaganda, se rifiutassimo le logiche che attualmente mantengono questo stato di cose inalterato, anzi in continuo avanzamento a scapito delle nostre libertà e di quelle delle altre specie animali, potremmo anche trovare la forza di lottare e di riuscire a trasformare questo mondo alienato, avvelenato, e fondato sull’oppressione, in un mondo diverso in cui l’essere umano viva con naturalezza e non debba seguire gli alienanti tempi della tecnologia moderna.
Non lasciamoci sfuggire questa opportunità!


Aprile 2020